Tra i molteplici dubbi che spesso fanno discutere proprietario e inquilino, ecco che capire chi paga le spese del cancello in una casa in affitto, può essere un vero dilemma.
Partiamo dal presupposto che è necessario identificare alcune differenze che condizionano la responsabilità di uno o dell’altro di doversi sobbarcare una spesa di questo genere.
Se la casa in affitto fa parte di un complesso condominiale, la spesa del cancello da cambiare o mantenere verrà ripartita tra i vari condòmini. Nel caso di una casa in affitto a sé stante, è necessario inoltre capire bene le motivazioni della spesa.
Come per ogni tipologia di intervento, le spese da ripartire o addebitare solo al proprietario o all’inquilino, dipendono dal tipo di immobile: se casa singola, condominiale, ecc. Inoltre di base, la manutenzione ordinaria e straordinaria di qualsiasi installazione o impianto, prevede una responsabilità diversa tra le parti. Anche le clausole sul contratto d’affitto fanno la differenza su alcuni generi di spesa che vengono eseguiti all’interno o per l’appartamento locato.
Prima di andare a indagare nel dettaglio chi paga il cancello in una casa in affitto, facciamo alcune premesse importanti:
Di seguito possiamo studiare diverse dinamiche che si possono creare sia per la spesa di un cancello per una casa in affitto, ma anche per qualsiasi altra tipologia di intervento da fare su impianti o installazioni presenti nell’appartamento affittato.
Ma vediamo chi paga l’acquisto di un nuovo cancello, nel caso in cui sia per tutto il condominio o solo per una casa singola in affitto.
In generale, per le spese condominiali, è previsto che interventi come l’acquisto di un cancello nuovo, sia a carico di tutti i condòmini. Il calcolo della spesa viene eseguito in base alle ripartizioni millesimali di proprietà o a seconda delle tabelle in uso per definire ogni tipologia di spesa condominiale.
Ma è bene specificare anche che certe spese condominiali, come l'acquisto di un cancello nuovo, vanno ripartite non solo in base ai millesimali di proprietà ma anche in base all’effettivo uso e beneficio (dimostrato) che ne fanno i condòmini. Pertanto potrebbe accadere che un condòmino, come anche l’inquilino dell’appartamento condominiale dove viene cambiato il cancello, abbia diritto di non pagare una quota parte per motivi validi, come per esempio non avere l’auto e non utilizzare di conseguenza l’accesso comandato con il cancello.
Inoltre è necessario chiarire il perché il cancello di una casa in affitto debba essere sostituito, piuttosto che riparato. Se a causa di atti vandalici, non imputabili all’inquilino, o per usura di vecchia data, come per esempio un cancello vecchio di vent’anni, che va cambiato proprio durante il primo anni di affitto dell’inquilino, è ovvio che le spese verranno pagate dal proprietario ed eventualmente il costo di piccole riparazioni possono essere invece accollate all’inquilino stesso.
Ma vediamo come anche la riparazione del cancello in una casa in affitto può avere innumerevoli motivazioni, da valutare caso per caso.
Se sono manutenzioni straordinarie, è il proprietario colui che paga il cancello in questione. Se si tratta invece di manutenzioni ordinarie o piccole riparazioni, come detto sopra, ecco che all’inquilino verrà chiesta la sua quota parte.
Il proprietario dei locali può ricordare all'inquilino la necessità periodica di verificare il funzionamento del cancello, soprattutto se è di una casa singola e non condominiale.
Se i danni al cancello sono invece dovuti all’incuria dell’inquilino, o per dolo o a causa di incidenti, anche se involontari, ecco che le spese di riparazione del cancello saranno totalmente a carico suo.
In ogni caso, è bene controllare le specifiche sul contratto, che potrebbero prevedere clausole che indicano una spesa per il cancello da attribuire a uno piuttosto che all’altro soggetto del contratto. Scopri tutti i servizi di Semplificaffitto, per risolvere dubbi come questo.